Il palcoscenico
Attraversiamo la spessa coltre di velluto del sipario e facciamo ingresso sul palcoscenico. Il tessuto pesante attutisce i suoni della platea e viceversa: infatti il velluto serve anche a soffocare i suoni che si producono durante il cambio di scena. Di fronte a noi troviamo il vecchio sipario del teatro raffigurante una veduta panoramica di Sant’Agata Feltria; dietro a questo vecchio sipario sono posti in successione altri sette fondali che fanno parte della scenografia del teatro.
Lungo i muri laterali del palcoscenico si vedono le corde dei tiri ai quali sono appese le parti delle scenografie da movimentare. Sulle pareti laterali sono stati murati i mantegni: barre di metallo, con una sezione di una decina di centimetri al massimo, sulle quali si legano le corde dei tiri.
Palco e palcoscenico sono spesso utilizzati come sinonimi, ma tra i due termini possiamo riconoscere alcune differenze.
Il palcoscenico è quella parte del teatro destinato all’esecuzione dello spettacolo da parte degli attori.
Tradizionalmente, il palcoscenico è realizzato in legno, per permettere il fissaggio della scenografia e di tutte le parti mobili che possono servire alla realizzazione dello spettacolo. Inoltre, il piano del palcoscenico è leggermente inclinato, più basso nella zona antistante il pubblico e via via più alto, per consentire una buona visione da ogni punto della sala e costituire ancora un primo diaframma che collabora alla generazione del campo sonoro-acustico in sala.
Il palco è un termine che viene utilizzato anche in ambito teatrale per indicare le balconate sovrapposte nelle pareti laterali del teatro e dalle quali gli spettatori possono assistere alla rappresentazione. Ogni palco è separato dagli altri ed è caratterizzato da un ordine e da un numero ben preciso. Storicamente i palchi erano riservati agli aristocratici, che potevano assistere allo spettacolo senza mescolarsi al popolo seduto in platea. Queste strutture vengono anche chiamate “palchetti”.
Le balconate
La balconata del primo ordine è stata restaurata con decorazione a strisce chiare e scure a finto marmo. Quelle del secondo e del terzo ordine, sono decorate con dipinti a tempera che raffigurano drappi di trine e pizzo sui quali si posano festoni floreali policromi dai colori leggiadri su un fondo di colore azzurro.
Le pitture sulle balconate dei palchi e sul soffitto risalgono al 1804.
Le aperture dei palchi sono rettangolari e lateralmente delimitate da colonnine dipinte in chiaroscuro.
Il boccascena di considerevole ampiezza come d’uso, contiene sei palchi, tre per parte in parallelo coi tre ordini. I due palchi superiori sono ricavati nei due spicchi di vela che adornano e alleggeriscono l’architrave decorato a girali e stralci di fiori stilizzati. Al centro dell’architrave un grande medaglione raffigurante Angelo Mariani,
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